Per decine e decine di anni chi si occupava di marketing andava sul sicuro: sommergeva il potenziale cliente con un flusso ininterrotto di pubblicità e di promozioni sui prodotti. Per definire gli obiettivi di comunicazione si utilizzava, non a caso, il claustrofobico termine "pressione pubblicitaria". E il consumatore era lì, dall'altra parte, che ascoltava passivamente. O meglio, riceveva i messaggi, ma non siamo sicuri che li ascoltasse davvero.