I Social Media network-based (come Facebook o LinkedIn), sono costruiti a partire dalle connessioni sociali fra gli utenti (network). I Social Media content-based (come Instagram, ma anche Twitter) sono costruiti a partire dai contenuti. Posso trovare contenuti che realmente mi interessano, a prescindere dall’estensione della mia rete sociale. Posso infatti sfogliare il social media content-based a partire da uno specifico argomento. Indivisuado dal famigerato simbolo #, il cosiddetto "hashtag".

Volete creare articoli che le persone trovino interessanti? Volete che le persone li condividano aumentandone la visibilità? Creare, gestire e far crescere un blog aziendale è qualcosa di più di scrivere un articolo e pubblicarlo sul sito. È un lavoro che attraversa varie fasi: pianificazione, preparazione, ricerca, scrittura, rifinitura progressiva, fino a raggiungere il risultato desiderato: un contenuto che colpisca il nostro target di potenziali clienti.

Quando, anni fa, abbiamo iniziato questo lavoro e ancora oggi, a dir il vero, ci siamo chiesti cosa fosse realmente importante imparare per offrire ai nostri clienti il miglior prodotto, quello maggiormente innovativo, quello che fa la differenza. Chi lavora con la rete, sa che ogni nuovo prodotto “deperisce” in fretta; tutto è già vecchio un attimo dopo la pubblicazione o la realizzazione. Questa è un’impasse funzionale al lavoro. Eppure, ci siamo detti, ci deve essere un elemento che faccia la differenza, che generi un salto di spessore.

“Numero sconosciuto. È il solito MMS promozionale? Lo apro e scopro che a spedirmelo è stato invece… Dexter? Nella foto brandisce un coltellaccio sanguinolento e mi ordina di scrivere immediatamente un indirizzo per aiutarlo col suo nuovo “lavoro in pelle”, se non voglio fare una brutta fine! Mi guardo intorno, sorpreso… Come hanno avuto il mio numero? Ma la tentazione ha già iniziato a lavorare dentro di me…”

Quando creo un libro, descrivo un mondo, che va ben oltre le frasi e i paragrafi contenuti all’interno del libro. Lo stesso vale quando creo un sito web, un oggetto, un programma televisivo, un film, un evento o una opera d’arte. In ognuno di questi casi, sto raccontando una storia. Le storie non sono interamente contenute nelle parole che le compongono. Anche una frase semplicissima ce lo dimostra: “Ero al sole sull’oceano”. Chiunque la legga ha la possibilità di creare nella sua testa la propria versione di questa immagine.

Sicuramente da un progetto di web marketing ti aspetti prima di tutto 2 risultati: più clienti e più persone che ti conoscono ed associano i tuoi prodotti alle loro esigenze e ai loro bisogni. I 2 obiettivi sono tra loro correlati. Perché vendere di più è certamente collegato alla notorietà. È giusto riporre aspettative elevate sul valore della comunicazione. D’altro canto, noi siamo qui apposta. È ancora più giusto che gli obiettivi siano realistici e raggiungibili.

Ricordate la battuta di Alberto Sordi, nella La Grande Guerra di Monicelli: "Com'è il rancio?" gli chiede il comandante. "Ottimo e abbondante", risponde il soldato Sordi. "Invece è una schifezza" replica il comandante. Una campagna Adwords perché fornisca abbondanti click deve essere "ottimizzata". Fina dall'inizio è importante che sia configurata nel modo corretto.

Solo la produzione di contenuti originali ed interessanti potrà portarvi nuovo traffico e nuovi potenziali clienti. La produzione dei contenuti, il content marketing, si articola intorno a tutti gli strumenti narrativi che la tecnologia ci mette a disposizione. Parliamo di "strumenti narrativi", perché oggi i contenuti non devono solo informare, ma devono raccontare, appassionare ed emozionare. In termini tecnici questo procedimento, narrativo, appunto, si chiama Storytelling.

L’assonanza con Armageddon è un po’ inquietante, vero? Certamente non sarà “la fine del mondo”, ma il nuovo algoritmo di Google creerà notevoli sconvolgimenti nel posizionamento dei siti più datati e non conformi agli standard più recenti. Gli esperti di Seo, l’insieme di tecniche per migliorare la visibilità dei siti sui motori di ricerca, l’hanno chiamato Mobilegeddon. È attivo dal 21 aprile 2015. Il cambiamento dell’algoritmo di Google questa volta è stato annunciato ufficialmente dall’azienda (in genere Google cambia senza dirlo, e l’attività viene registrata dagli esperti nei giorni successivi).

Facebook vorrebbe farci credere che un'efficace comunicazione visiva è costituita solo da scintillanti fotografie, prive di scritte, e illustrazioni. Il testo che Facebook concede di inserire nell'immagine da associare ad un post promosso non può superare il 20% della superficie totale dell'immagine stessa. "Troppo testo può apparire come spam e far pensare che il vostro annuncio sia di bassa qualità."

Tantissime persone, quando vogliono realizzare un nuovo sito, sono ancora legata a vecchi schemi: il sito web come catalogo. Si parte dalla prima pagina (home), per sfogliarlo seguendo un percorso logico di informazioni in qualche modo viste ancora in forma sequenziale. Una mappa della navigazione studiata in base alle proprie esigenze. Anche i quotidiani on-line, in qualche modo, seguono questa impostazione. La tradizione giornalistica della “prima pagina” sulla carta stampata è ancora ben presente in loro.

Esiste un copywriting anche per Twitter. I tweet scritti "meglio", attirano maggiormente l’attenzione di altri (e sono più cliccati). Come per il testo di una pagina web, anche per i "cinguettii" è possibile rintracciare delle vere e proprie teorie psicologiche collegate alla scrittura. Teorie che cercano di spiegare come mai un utente è portato a cliccare su un tweet piuttosto che su un altro.

[vc_row parallax="content-moving" parallax_image="3117" css=".vc_custom_1472624750559{margin-top: 60px !important;margin-bottom: 60px !important;padding-top: 15.6% !important;padding-bottom: 15.6% !important;}"][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row row_content_width="grid" css=".vc_custom_1472477710673{padding-bottom: 54px !important;}"][vc_column offset="vc_col-lg-offset-2 vc_col-lg-8"][vc_column_text]Chi fa web marketing, e soprattutto social media marketing, deve prima o poi fare la conoscenza con un "ospite" invadente e spesso poco gradito: il famigerato "epic fail". Notizia di oggi: epic fail di Zara. Aveva messo in vendita una maglia per bimbi a righe bianche e blu con una grossa stella a sei punte sul petto. Vi fa pensare a qualcosa? Ora, cerchiamo di analizzare la situazione, senza pregiudizi di nessun tipo. Sembrerebbe una gaffe madornale e in larga parte lo è. La t-shirt, prodotta in Turchia, era disponibile per Zara Israele, Francia, Albania e Svezia. E la notizia della stella di David che ricorda l’olocausto ebreo sta facendo il giro di Twitter, indignando diverse persone. Le scuse di Zara Zara ha risposto con un tweet chiedendo scusa ai suoi clienti: “Chiediamo veramente scusa ma il capo era ispirato alla stella dello sceriffo dei classici film western. Ora non è più disponibile nei nostri storse”. Io credo che effettivamente si potesse fare più attenzione

[vc_row parallax="content-moving" parallax_image="3112" css=".vc_custom_1472625844664{margin-top: 60px !important;margin-bottom: 60px !important;padding-top: 15.6% !important;padding-bottom: 15.6% !important;}"][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row row_content_width="grid" css=".vc_custom_1472477710673{padding-bottom: 54px !important;}"][vc_column offset="vc_col-lg-offset-2 vc_col-lg-8"][vc_column_text] Social media: 4 suggerimenti per la comunicazione visiva Le immagini capaci di interrompere lo "swipe" sono uno dei modi migliori per comunicare sui social media. Cosa significa interrompere lo "swipe"? Su un cellulare, un tablet o un computer, siamo ormai abituati a scorrere ciò che visualizziamo. Accade sia nelle pagine web, che nelle app dei vari social network. Quando ciò che vediamo ci colpisce, smettiamo di scorrere i contenuti per soffermarci sull'immagine che ha catturato la nostra attenzione, rallentando o interrompendo lo scorrimento per visualizzare la foto nei dettagli. Ecco cosa si intende con interruzione dello "swipe". Le immagini accattivanti sono in grado di interrompere lo "swipe" e focalizzare l'attenzione sui nostri contenuti. iStock Photos, il popolare sito di immagini di stock, ci fornisce alcuni preziosi suggerimenti: 1. Dai spazio all'immaginazione del cliente. Le immagini più efficaci spesso lasciano spazio all'interpretazione e, soprattutto, all'immaginazione. La casa automobilistica tedesca Audi spalanca le porte all'immaginazione del cliente. Con quasi tutte le immagini utilizzate, il cliente ha una totale libertà di interpretazione. Questo marchio ritiene che i suoi clienti abbiano "il coraggio di reinventare il possibile" e trasmette questa visione utilizzando immagini

[vc_row parallax="content-moving" parallax_image="3110" css=".vc_custom_1474362711116{margin-top: 60px !important;margin-bottom: 60px !important;padding-top: 15.6% !important;padding-bottom: 15.6% !important;}"][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row row_content_width="grid" css=".vc_custom_1472477710673{padding-bottom: 54px !important;}"][vc_column offset="vc_col-lg-offset-2 vc_col-lg-8"][vc_column_text]La domanda classica, quando si definisce un piano di web marketing, è: "Posso fare Google Adwords più avanti? Possiamo aspettare un po' per vedere come va, prima?". Le strategie possibili sono molte, ma rinviare, o non considerare l'utilizzo di Google Adwords, nasconde indubbiamente delle "insidie" (è il termine più neutro che mi è venuto in mente). In realtà di tratta di un autogol clamoroso, più che altro. Per capire perché Google Adwords "serve", vediamo di comprendere come funziona e quando ci può venire in aiuto. Google AdWords è il programma pubblicitario a pagamento di Google che permette agli inserzionisti di scegliere le parole chiave che attiveranno la pubblicazione dei loro annunci. Offre visibilità ulteriore al sito ed è particolarmente utile in momenti particolari della vita del sito: all'inizio, quando il sito è nuovo e nessuno, poverino, lo conosce, in momenti specifici dell'anno quando ci sono promozioni, offerte speciali, eventi particolari. Google Adwords funziona con il cosiddetto "pay per clic": il clic verrà addebitato solo se l’annuncio, oltre a essere pubblicato e visualizzato (impression) è anche cliccato (clic). La pertinenza delle parole chiave Il grosso vantaggio dell’uso di AdWords è quello di poter visualizzare gli

[vc_row][vc_column width="1/6"][/vc_column][vc_column width="2/3"][mk_fancy_title style="simple" tag_name="h2" border_width="5" size="34" line_height="24" color="#393836" font_weight="inherit" letter_spacing="0" font_family="none" margin_bottom="30" align="left"]Piccola guida Pinterest[/mk_fancy_title][vc_column_text] Organizzazione, regolarità e qualità delle immagini: ecco le linee guida essenziali per farsi seguire su Pinterest. Verificare il tuo profilo Pinterest Brand o utente, sembrerete più affidabili e professionali se il vostro profilo sarà verificato. Quando avrete verificato il vostro account di Pinterest (il procedimento è molto semplice), verrà visualizzato un segno di spunta accanto alla URL nel profilo Pinterest. Questa “V” spiccherà nella visione da mobile e durante la ricerca. Oltre a costruire la fiducia, la verifica dell'account permette anche di visualizzare la bacheca delle statistiche (analytics), per verificare come stanno andando i vostri pin e organizzare il vostro piano editoriale di conseguenza. Usa i Rich Pin Per arricchire l’immagine con informazioni, ricette e altri dettagli si possono implementare i Rich Pin, che sono una tipologia particolare di Pin: la visualizzazione di queste informazioni è messa in risalto e catturerà l’attenzione dei potenziali follower. Più informazioni darete ai vostri follower più saranno interessati a seguirvi. Ottimizza il tuo sito per Pinterest È importante che il vostro sito abbia gli strumenti per "pinnare" in modo semplice ed immediato i  contenuti: quando un' immagine piace a molte persone, sarà immediato per loro condividerla pinnandola. Cura la

[vc_row][vc_column width="1/6"][/vc_column][vc_column width="2/3"][mk_padding_divider size="40"][mk_fancy_title style="simple" tag_name="h3" border_width="5" size="42" line_height="24" color="#393836" font_weight="inherit" letter_spacing="0" font_family="none" margin_bottom="40" align="center"]Tutto è misurabile sul Web (con Google Analytics)[/mk_fancy_title][vc_column_text]Non ci stancheremo mai di ripetere, quando presentiamo un progetto di web marketing, che ormai sul web quasi tutto è misurabile. Nell campagne promozionale tradizionali, anche se teoricamente era possibile farlo, in alcuni casi, venivano davvero misurati i risultati? Sul web è tutto "tracciabile"; possiamo arrivare a capire quanto traffico ci porta ogni singola fonte, e, nel caso di un e-commerce, quanto quella fonte ci ha consentito di vendere. Lo strumento ideale è Google Analytics Google Analytics permette di monitorare gli accessi alle pagine dei nostri siti in modo più specifico di quanto possiate immaginare, grazie ad alcuni parametri che vanno aggiunti agli URL (gli indirizzi) da diffondere. Con questo sistema risulta quindi possibile tracciare le campagne su qualsiasi mezzo e non solo le campagne Pay Per Click (PPC) con Google AdWords. Volete sapere quanto traffico vi porta quelli specifico post ds Facebook, su G+, su Pinterest? Ecco, con questo sistema lo si può fare. Per tracciare i risultati di queste specifiche campagne, Google Analytics mette a disposizione cinque parametri da aggiungere agli URL, di cui tre sono obbligatori: utm_source [obbligatorio] serve ad identificare la sorgente da cui

[vc_row][vc_column width="1/1"][mk_padding_divider size="40"][mk_fancy_title style="simple" tag_name="h1" border_width="5" size="32" line_height="24" color="#393836" font_weight="inherit" letter_spacing="0" font_family="none" margin_bottom="40" align="center"]L'ottimizzazione di base per il posizionamento sui motori di ricerca[/mk_fancy_title][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/6"][/vc_column][vc_column width="2/3"][vc_column_text][tratto da Come ottimizzare una pagina web per i motori di ricerca, di Giuseppe Lanzetta] Come realizzare una pagina perfettamente ottimizzata per i motori di ricerca? Nella nostra offerta lo abbiamo chiamato SEO base: include tutte le attività necessarie per ottimizzare una pagina per i motori di ricerca. Ecco lo schema di una pagina perfettamente ottimizzata Meta Tag dell’Head Title L’elemento più importante in una ottimizzazione on-page delle keyword è il tag title. Le parole chiave dovrebbero essere inserite all'inizio della breve frase che compone il "title". Meta Description Anche se non utilizzato per il ranking, il tag description è importante perchè negli snippet dei risultati della ricerca le parole chiave vengono evidenziate in grassetto, catturando lo sguardo degli utenti e contribuendo ad aumentare il click-through (il tasso di click rapportato al numero di visualizzazioni) Meta Keyword Questo tag non è ormai più utilizzato dai motori di ricerca, per cui può tranquillamente essere omesso Meta Robots Se il nostro obiettivo è ottimizzare la pagina per i motori di ricerca, bisogna stare attenti che l’istruzione presente in questo meta tag non disabiliti l’accesso

[vc_row][vc_column width="1/1"][mk_padding_divider size="40"][mk_fancy_title style="simple" tag_name="h3" border_width="5" size="34" line_height="24" color="#393836" font_weight="inherit" letter_spacing="0" font_family="none" margin_bottom="40" align="center"]Realizziamo siti web (e non solo) a Cremona (e non solo)[/mk_fancy_title][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/6"][/vc_column][vc_column width="2/3"][vc_column_text]Un titolo un po' strano, vero? Beh, "realizziamo siti web" è una frase che, dall'analisi congiunta dei dati di Google Analytics, e di quelli di Strumenti per Webmaster, risulta essere apparsa almeno 30 volte al mese, associata al nostro sito, quando un utente l'ha cercata su Google. Però, non ci ha portato click. Perché? Perché non eravamo in prima pagina, nei risultati di Google, per questa frase. Ecco che per migliorare il posizionamento (e non solo) stiamo scrivendo un articolo sul Blog che parla di

l Visual Storytelling è al centro delle strategie di comunicazione sia delle aziende che dei professionisti, perché non basta più pubblicizzare i propri prodotti o servizi, ma è necessario raccontarli emozionando. Per Seth Goding: “Il nuovo marketing ha lo scopo di raccontare storie, non di concepire pubblicità.” È la vita racchiusa nell’esperienza reale a catturare la nostra attenzione. È il racconto a trasformare il vissuto in un’esperienza da ricordare.

[vc_row][vc_column][vc_column_text] L'importanza di raccontare una storia: lo storytelling [/vc_column_text][vc_column_text]Raccontare una storia: cattura l’attenzione, connette le persone e spinge all’azione. Esistono dei metodi per creare una storia di successo? Se non un vero e proprio metodo, certamente è possibile individuare i fattori chiave, che rendono un racconto interessante. Sì, a questo proposito ecco già una prima indicazione: si devono scrivere dei racconti, qualcosa di coinvolgente, quindi no al burocratese, alle frasi contorte con 4 subordinate per periodo, no ai luoghi comuni triti e ritriti. 1. Concentrati sulle passioni e le emozioni delle persone Una buona storia ha un protagonista, il che significa che si basa su sensazioni ed emozioni umane, non su dati e statistiche. Quindi raccontare una storia serviti di un personaggio, che può essere il narratore o il protagonista della storia; ti aiuterà a creare un maggior coinvolgimento e a raggiungere più facilmente con le persone. Una volta stabilita questa connessione, forse potrai permetterti di parlare di ‘numeri’. Devi parlare al cuore prima che alla mente, all'emozione prima che alla ragione. E le storie sono nate per questo. 2. Rendi partecipe il pubblico Le migliori storie catturano l’attenzione rendendo le persone partecipi e facendo in modo che desiderino intervenire nel corso degli eventi. Se stai cercando di proporre un nuovo

[vc_row][vc_column width="1/1"][mk_padding_divider size="40"][vc_column_text] Concorsi a premi (contest) e Facebook Ovvero Zuckerberg contro la burocrazia italiana Lo scorso 27 Agosto Facebook ha modificato le linee guida sulle promozioni, suscitando l'entusiasmo dei social media manager di tutto il mondo per la maggiore libertà  concessa nella gestione dei contest. Le linee guida del social, infatti, hanno sempre proibito alle aziende di organizzare concorsi direttamente sulla propria timeline. L'unico modo per realizzare un concorso a premi su Facebook era ricorrere ad applicazioni dedicate, a cui si accedeva da una tab della pagina. Cosa dice, invece, il nuovo regolamento di Facebook su contest e promozioni? La novità  più importante è, appunto, quella di poter gestire i contest direttamente dalla fanpage. Non c'è più bisogno di sviluppare applicazioni esterne per veicolare concorsi e promozioni; ora basta un semplice post (in teoria

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Web marketing: trovare clienti con internet in modo veloce!

Le informazioni viaggiano a velocità decisamente elevata. Nel mondo del marketing, così come nell’ambito delle comunicazioni commerciali, la rapidità di trasmissione delle notizie e dei dati è divenuta fondamentale, unitamente alla facilità di reperire e diffondere le informazioni. Fare pubblicità con internet significa farsi trovare prima della concorrenza e, di conseguenza, giungere prima di altre aziende al potenziale cliente. Il web marketing, in questo senso, ha il compito di studiare il mercato e sviluppare strategie che possano permettere all’impresa, piccola o grande che sia, di trovare clienti con internet.

[vc_row][vc_column][mk_padding_divider size="40"][vc_column_text] I social network e i commenti degli utenti Il post di oggi si ricollega a quanto scritto nell'articolo dal titolo "I social network e l'empatia". Sembra esserci un livello di aggressività, a tratti inspiegabile, nel tenore dei commenti su Facebook, sugli altri social e sui blog. Si tratta di un aspetto e di un fenomeno che dobbiamo tenere in particolare considerazione, visto che stiamo insistendo, in questo blog, sulla necessità di attuare una strategia di "produzione di contenuti" o "content marketing". Se produciamo contenuti originali e interessanti, dobbiamo essere prontissimi a controbattere eventuali battibecchi, con i nostri lettori, che saranno anche potenziali o attuali clienti. E non dobbiamo farci prendere dal panico: già nella vita di tutti i giorni non si può piacere a tutti e ciò che diciamo, le nostre idee, le nostre azioni sono soggette, appunto, a commenti e a critiche. In rete questo fenomeno è amplificato. Occorre esserne più che consapevoli. Interessantissimo, ci pare, a tal proposito, questo articolo di Massimo Mantellini, apparso su www.ilpost.it [

[vc_row][vc_column][mk_padding_divider size="40"][vc_column_text] Il misterioso "direct" di Google Analytics Google Analytics fornisce una mole estremamente ampia di dati. A volte ci si imbatte in voci di difficile interpretazione. Recentemente mi è stato chiesto, da un cliente molto attento alle questioni legate al web marketing, che significato avesse la voce "direct" nelle sorgenti di traffico. Principalmente la voce "direct" indica il traffico derivante dagli utenti che conoscevano l'indirizzo del tuo sito internet, e che, quindi, per arrivare a visitarti, hanno digitato direttamente per es. www.bubbleweb.it. Principalmente appunto, ma non solo

[vc_row][vc_column][mk_padding_divider size="40"][vc_column_text] I contenuti che faranno felice Google e anche i tuoi lettori Ecco alcune idee per avviare un’attività di content marketing. Produrre contenuti costantemente aggiornati, originali e nuovi è l'unico modo per posizionare realmente in modo adeguato un sito sui motori di ricerca. 1. Le interviste I contenuti di qualità sono sempre la direzione migliore da scegliere. Chi può creare qualità meglio di un esperto di un particolare settore? La forma migliore per pubblicarli può essere quella dell’intervista. I vantaggi che si ottengono: aumentarà la fiducia da parte della community che segue il sito e gli esperti intervistati a loro volta vorranno condividere il contenuto e Google apprezzerà le citazioni. 2. Le liste Le liste sono considerate come un modo semplice e intuitivo per raccogliere informazioni e l’idea di leggere, ad esempio la “top 10” di un argomento implica l’aver selezionato tra decine e decine di contenuti per giungere alle 10 migliori. Questa considerazione certamente aumenterà l’interesse di un potenziale lettore. 3. Gli aggregatori di risorse Organizzate, catalogare, raggruppare i contenuti, offre un valore aggiunto agli utenti e Google guarderà con occhio benevolo a questo ulteriore sforzo. 4. I canali social Sembra banale ma spesso non viene fatto, perché il social media marketing viene gestito separatamente. Aggiornare sempre i canali, da

[vc_row][vc_column][mk_padding_divider size="40"][vc_column_text] E-commerce e Net economy, un passaggio necessario per la competitività delle PMI Per migliorare i processi di business della Piccola media impresa, in Italia, parlare unicamente di commercio elettronico è un po’ limitativo; sarebbe meglio parlare di net-economy, nel suo complesso. L’impatto e l’efficacia di internet non vanno valutati esclusivamente in termini di vendita diretta del prodotto. Le transazioni possono anche avvenire off-line, ma sono le modalità di comunicazione delle caratteristiche del prodotto così come il dialogo tra consumatore e produttore, che avvengono on line e che si rivelano determinanti per concludere una vendita. L’acquisto spesso avviene in questo modo: il potenziale cliente vede il prodotto sul sito, si informa su tutti i pregi e difetti, leggendo articoli, blog, commenti di altri utenti;  a questo punto, potrebbe acquistarlo on line o potrebbe anche recarsi nel punto vendita. In entrambi i casi il “motore” dell’acquisto sarebbe stato comunque il web, non inteso come il “semplice” sito, ma come tutto quell'insieme di informazioni e dati reperibili on line, spesso lasciati direttamente dai consumatori.  L’interazione tra l’azienda e l’utente, è un fattore di cui si parla meno, ed è forse il fenomeno più rivoluzionario di questi ultimi 2 anni. Si parla dei Social Network quasi sempre come fenomeno di costume;

Google Adwords, ma dobbiamo iniziare ad abituarci a chiamarlo, da oggi in poi, Google Ads è sicuramente uno degli strumenti più potenti ed efficace per promuovere e rendere visibili il tuoi contenuti online.

Perché Google Ads?

Ce lo spiega direttamente Google stessa nella sua pagina introduttiva: https://ads.google.com/intl/it_it/home/

Raggiungi sempre più clienti.

Se vuoi attirare nuovi visitatori sul tuo sito web, incrementare le vendite online, ricevere più telefonate oppure fidelizzare i tuoi clienti, Google Ads è lo strumento giusto.

Raggiungi le persone giuste al momento giusto.

Gli utenti trovano la tua attività su Google nel momento stesso in cui cercano i prodotti o i servizi che offri.

Imposta correttamente la tua campagna Google Adwords e dormi sonni tranquilli…

Quando si inizia una campagna Google Adwords, se il budget è elevato, i risultati saranno più rapidi, non c’è dubbio… e anche più semplici da raggiungere.
Google Adwords è come un rubinetto: una volta aperto, l’acqua sgorga abbondantemente; se lo chiudi, ovviamente, smette di scendere.

Google Adwords però è un ottimo strumento anche quando si ha un budget limitato: e questo non tutti lo sanno.

Come tanti altri aspetti del web marketing, sembra che il “fai da te” sia la via più economica… come sempre, è la considerazione più sbagliata, perché poi, inevitabilmente si commettono degli errori, che alla fine ci faranno spendere di più. Di più, soprattutto, di quanto avremmo speso se avessimo chiesto la consulenza si un professionista; e, guarda caso, Bubble è qui per questo 🙂

Una campagna Google Adwords, va impostata nel modo corretto, per risparmiare, certamente, ma, soprattutto, per ottenere risultati migliori.

Il layout responsive per il sito internet, in cui la grafica si adatta, in relazione alle dimensioni del display su cui si sta visualizzando il sito… non riguarda più i siti web, in senso stretto, appunto.
Con il proliferare delle periferiche a disposizione (monitor di mille formati e risoluzioni, tablet, smartphones, internet TV…) anche un oggetto che aveva misure fisse, che più fisse non si può, ha cambiato volto: parliamo delle copertine dei social, la grande immagine che vediamo in alto nei nostri profili o nelle nostre pagine.

Cosa succede esattamente?
Prendiamo l’esempio, probabilmente, con la variabilità (di visualizzazione) più netta, tra un dispositivo e l’altro… You Tube.
La porzione di immagine, della copertina You Tube, che è visibile suo vari devices, cambia nettamente, tra versione desktop, tablet, versione TV… perché you tube, naturalmente, trattandosi di video, viene utilizzato moltissimo anche sui moderni televisori, con connessione a internet incorporata.

Genesi 9-18: “I figli di Noè che uscirono dall’arca furono Sem, Cam e Iafet; Cam è il padre di Canaan. Questi tre sono i figli di Noè e da questi fu popolata tutta la terra.
Da Sem discenderanno i popoli semiti (tra cui ebrei e arabi), da Cam discenderanno i popoli africani mentre da Jafet i popoli europei (Greci e Romani)…”

No, non siamo diventati un Blog di esegesi biblica… e non stiamo profetizzando il diluvio universale (la foto sopra ritrae, infatti, il monte Ararat, dove si dice, si sia fermata l’arca di Noè)… no… è che le sigle e gli acronimi, a volte, sono davvero strani. Sem… che sarà mai? Chi era costui?

Sem è, appunto, un acronimo, tipico del web marketing.

Le iniziali stanno per “Search Engine Marketing”, ovvero “Marketing dei motori di ricerca”.

Indichiamo con questo termine le campagne pay per clic, Google Adwords.

Ecco le indicazioni che ci dà direttamente Google per iniziare a muoversi nel mondo di suoi Adwords; indicazioni utili per ottenere un buon bilanciamento tra costi e traffico ottenuto.

Lavorando con gli strumenti e le leve del web marketing, dobbiamo sempre porci degli obiettivi; il primo obiettivo, può essere quello di aumentare il traffico al nostro sito; soprattutto se il sito è nuovo e non si possono ottenere apprezzabili risultati con il posizionamento organico (SEO), in tempi brevi.

Secondo uno studio del Rensselaer Polytechnic Institute di New York, dopo due ore d’uso, la luce Led dei display degli apparecchi elettronici riduce del 22 per cento il livello dell’ormone che regola il sonno e la veglia, la melatonina. Ma gli esperti non sono tutti così pessimisti

Un’overdose di bagliori e raggi che costellano il nostro universo quotidiano. Se non bastasse l’inquinamento luminoso cittadino, al riparo tra le mura domestiche, ci sono computer, tablet smartphone, diventati ormai feticci indispensabili per grandi e piccini. Usati persino per guardare la tv, come dimostra un’indagine di mercato condotta da Ooyala.

Aggeggi che “rovinano il sonno di migliaia di persone”, tuonano gli esperti.

“Solo se usati in modo eccessivo e scorretto”, replicano i progressisti. Il risultato: dormiamo sempre peggio, sempre meno. Una media di sei ore al giorno, a fronte delle otto necessarie a ristorarsi, dicono i medici. Circondati da stimoli visivi che catturano la nostra attenzione, basta un piccolo brilluccichio del telefonino e addio Morfeo.

Qualcuno li ha chiamati i “killer della melatonina”, per altri “basta saperli usare”.

Il web marketing porta, non dico una novità al giorno ma quasi… Ultimamente si sente spesso parlare di behavioral retargeting. Si tratta di tecnica di advertising che permette di mostrare pubblicità agli utenti che hanno visitato il tuo sito, ma che non hanno effettuato la conversione, l’acquisto.

Ci sono siti specializzati nell’offrire applicazioni per inserire il retargeting nel tuo shop.

Grazie agli amici di Bubble, ho scovato un articolo interessante che parla di un “retargeting simulato” da realizzare su Facebok, utilizzando i Facebook Ads.

L’attività di link building è diventata sempre più complessa, come abbiamo spiegato più volte in precedenti post a causa di pinguini e altri animali messi in giro da Google, per scoraggiare i posizionamenti “artefatti”.
Bisogna fare attenzione a molte variabili che sono cambiate con gli ultimi aggiornamenti di Google e molte cose che prima funzionavano ed erano semplici da fare, adesso non contano più o possono addirittura procurare una penalizzazione.

La procedura per collegare Google Adwords con Google Analytics, purtroppo non è molto intuitiva.

C’è stato bisogno dell’intervento dell’assistenza di Google cui devo, per inciso, fare dei super-complimenti: attenti, cordiali, rapidi, efficaci… capaci davvero di risolvere il problema… lontani anni luce dalle mefitiche assistenze dei vari gestori di telefonia, tanto per fare un esempio.
Li ho chiamati quasi in lacrime, e mi hanno risposto con tempestività ed efficienza.
Dopo questa sviolinata Google mi regalerà 10 centesimi di AdWords gratuiti?

La procedura è questa, forza e coraggio! 🙂

Che cosa è la “link building”?

Letteralmente, “costruzione di link”, indica un’attività volta a creare link che puntano al nostro sito.
Se il nostro sito è linkato da altri siti, è logico aspettarsi che il numero di visitatori aumentino.
Essere linkati da altri cosa indica? Che il nostro sito è ben fatto e i nostri contenuti sono ritenuti interessanti da leggere e da suggerire ad altri.

E l’algoritmo di Google faceva leva proprio su questo per posizionare un sito, in relazione alle parole chiave che esso conteneva.
Oltre ai fattori interni alla pagina (parole chiave contenute nel titolo della pagine, nei titoli dei paragrafi, nel corpo del testo) era fondamentale la “link popularity”.
Se tanti link contenenti la parola chiave “abito da sera nero”, puntavano a www.miosito.it, allora per Google www.miosito.it “meritava” di apparire ai primi posti nella pagina dei risultati di ricerca, quando un utente digitava la frase “abito da sera nero”.

Questo meccanismo è quello che ha reso Google leader assoluto, segnando un drastico salto qualitativo, rispetto alla precedente generazione di motori di ricerca.

Ma, una volta compreso il meccanismo, in tanti se ne sono approfittati.

Era possibile acquistare o procurarsi in vario modo migliaia di link per una certa parola chiave e in breve e con poco sforzo il nostro sito sarebbe balzato ai primi posti.

 Con l’algoritmo Penguin, il modo di fare link building è completamente cambiato.