Come fare SEO dopo Google Penguin

Abbiamo già parlato, in un post dedicato al posizionamento dei siti degli hotel, di Google Panda, uno dei più importanti aggiornamenti agli algoritmi di Google, che penalizza siti di scarsa qualità, in termini di contenuti.

Ora affrontiamo l’altro strano animale di Google: il pinguino.

La costruzione della “link popularity” è cambiata radicalmente dopo l’avvento di Penguin, il recente aggiornamento dell’algoritmo di Goolge. Molti “trucchetti” ampiamente utilizzati dagli esperti SEO, adesso non portano più alcun risultato, o addirittura rischiano di causare una penalizzazione.

Ecco su cosa agisce Penguin:

Sui link provenienti da siti di scarsa qualità

L’obiettivo di Penguin è quello di eliminare back-link inutili, per promuovere la qualità dei siti che sono collegati al nostro sito, svalutando il valore della quantità.

Link contenuti in post su blog di scarsa qualità, link da siti di article marketing poveri di contenuti originali, da siti che sono stati già individuati da Google come dannosi, perché fonte di contenuti considerati spam, da siti che hanno linkato molti siti con le stesse parole chiave (o molto simili), sono tutti da evitare.

Sovraottimizzazione dei link

Prima dell’aggiornamento Penguin, il targeting per parole chiave, cioè utilizzare la parola chiave nel testo di ancoraggio dei link, è stato il modo più efficace per ottenere un buon posizionamento di un sito. Oggi invece, Google guarda alla  “naturalità” dei link non sono “naturali”; se si accorge che i link sono creati ad arte e non sono spontaneamente creati da un utente che vuole citare una risorsa da lui ritenuta utile, potrà penalizzare quel sito immediatamente. Si deve riservare la massima attenzione a tutti i back-link che si stanno costruendo per un sito.

Google non ha fatto alcun annuncio ufficiale sul numero esatto di link; è stato notato che i siti penalizzati da Google avevano oltre il 60% dei link in entrata con la parola chiave target come anchor text.

Link da siti non pertinenti

Collegamenti da siti che non sono correlati all’argomento del nostro sito.
Anche in questo caso entra in gioco la valutazione del testo di ancoraggio. La “Latent Semantic Indexing” di Google che decide la nicchia del dominio, il campo semantico degli argomenti trattati nel sito, ha una rilevanza molto maggiore nel nuovo aggiornamento Penguin.

Di conseguenza, i contenuti e la pertinenza dei siti che linkano il nostro sito avranno un’importanza maggiore rispetto a prima. Pertinenza e rilevanza sono sempre stati importanti, ma gran parte degli esperti SEO non si sono finora concentrati abbastanza su questo aspetto, perché si potevano ottenere buoni risultati anche con link generici su siti di argomento on attinente; era sufficiente lavorare sulle parola chiave contenute nel testo del link.

Riepilogando… cosa fa Penguin:

  • colpisce duramente il link building “fedifrago”
  • premia la qualità dei link, sulla base della coerenza con l’argomento trattato dal sito a cui i link puntano
  • lo scambio dei link può diventare penalizzante
  • punisce il keyword stuffing, la ripetizione eccessiva delle parole chiave nei titoli, nel testo, nel testo alternativo delle immagini
  • punisce gli anchor text con la keyword “esatta” (quando più del 60% dei testi dei link h ala stessa keyword)
  • punisce l’article marketing di bassa qualità

Antidoti:

  • link di qualità con contenuti semanticamente attinenti
  • il nome della marca (il brand) deve essere il primo tra gli anchor text
  • si devono utilizzare tante varianti degli anchor text

Un rapido confronto tra Panda e Penguin

Panda colpisce i contenuti e causa un crollo di traffico generico del sito

Penguin colpisce i link e causa un crollo di traffico delle “top keywords”, delle parole chiave che corrispondono alle ricerche effettuate con maggiore frequenza dagli utenti

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