Cosa influisce di più sul posizionamento di una parola chiave su Google, in Italia
Ecco i fattori di posizionamento su Google – secondo Searchmetrics – relativi nello specifico al mercato italiano.
La più grande incognita della SEO è sempre stata l’algoritmo, che è, naturalmente segretissimo. Ci sono tantissimi falsi miti e rumors che circondano l’argomento: come è possibile influenzare l’ordinamento dei risultati delle SERP di Google?
Ecco il riassunto di quanto suggerito da Serachmetrics:
In Searchmetrics continuiamo ad aggregare mensilmente miliardi di dati cercando di rispondere a questa domanda: “Quali sono i fattori rilevanti per posizionarsi bene fra i risultati di Google?”
Con questo studio ci avviciniamo alla risposta, basandoci sulla selezione di 10.000 parole chiave, 300.000 siti web e milioni di link, condivisioni e tweet.
Sono stati messi a confronto i potenziali fattori di ranking valutando la correlazione statistica fra questi dati e il posizionamento dei vari siti web nei risultati di Google. Per esempio, se molte pagine sono nelle prime posizione delle SERP con la keyword nel title, abbiamo identificato questa alta correlazione.
Alcuni punti salienti emersi dallo studio
• I “fattori sociali” sono sbarcati anche in Italia: i segnali di Facebook, Twitter e Google+ hanno una grande correlazione con il buon posizionamento nell’indice di Google; per la verità, recentemente, sembra che il solo Google+ sia importante per il posizionamento… resta comunque vero che gli altri social network danno popolarità e visite ad un sito e, naturalmente, Google gradisce i siti che sono popolari.
• L’eccesso di pubblicità è dannoso: le pagine con troppi annunci pubblicitari hanno più difficoltà a posizionarsi in alto. Tuttavia, il problema sembra riguardare in particolare i blocchi di annunci AdSense
• I backlink sono sempre importanti, ma la qualità non è l’unica cosa che conta: anche se il numero di backlink rimane un fattore molto importante, i link con stop word e nofollow dovrebbero essere inclusi nel mix.
Spieghiamo più dettagliatamente questa affermazione:
La proporzione di link con l’attributo rel=”nofollow” correlati col posizionamento è solo un poco dietro ai link contenenti parole chiave. Persino i link contenenti stop word (le congiunzioni ad esempio) sembra abbiano un valore. Queste constatazioni sembrano suggerire che Google favorisce una struttura di link più naturale; spesso l’uso di link perfettamente ottimizzati non risulta più efficace, ed è necessaria una diversa strategia.
• Per i brand valgono altri fattori: apparentemente, le pagine di noti brand possono anche non puntare su cose come title tags, headings, etc. Secondo i nostri dati, per questi siti valgono regole diverse.
• I domini costituiti da parole chiave sono spesso posizionati meglio: nonostante molti dicano il contrario, i nomi a dominio con all’interno le parole chiave sono ancora vivi e vegeti, e spesso posizionati ai primi post delle SERP.
Fonte: https://blog.tagliaerbe.com/2012/06/fattori-posizionamento-italia-2012.html
Questa è l’analisi proposta…
La realtà concreta, i risultati empirici che ottiene un web designer o consulente di web marketing, che ha a che fare con il posizionamento, porta, però, all’amara constatazione che fattori di posizionamento come quelli descritti nell’articolo, possono essere condivisi per certi mercati e certe keyword, mentre per contesti più competitivi, come per esempio il mercato farmaceutico, le SERP sono ancora alla mercé di siti sovraottimizzati e totalmente privi di qualsiasi apprezzabile valore qualitativo.
In uno dei commenti all’articolo citato poche righe più sopra, un lettore scrive:
“Diversi siti tra cui il nostro, sono stati penalizzati qualche settimana fa: le regole del link building sono cambiate, e questo ci può stare. Quello che secondo me non ci dovrebbe stare è che su Google.it, per parole chiave come “vi..ra”, “ci..is” e molte long tail vengano proposte SERP con risultati:
1. in ogni lingua possibile, purchè non l’italiano
2. usability al limite della decenza, con buona pace del lato romantico del SEO
3. totale assenza di backlink o numero molto limitato – dove per molto limitato intendo magari 2 – e, onestamente
4. dubito che qualcuno possa condividere certa spazzatura sui social network
La mia domanda è: se Google sta andando in direzione di risultati appetiti dagli utenti, quando ci arriverà? E ci arriverà per tutti i mercati o solo per alcuni?”