Il Content Marketing nel 2016
Quello appena finito è stato un anno rivoluzionario nell’ambito dei contenuti.
Possiamo testimoniare che una larghissima parte di clienti è ora consapevole della necessità di produrre autonomamente contenuti originali.
Chi non lo sa ancora, ascolta con reale interesse le potenzialità del content marketing ed è pronto a “lanciarsi” in un piano media basato sui contenuti, anche nei settori più imprevedibili.
All’inizio del 2016 possiamo affermare con certezza, anche e soprattutto sulla base della nostra esperienza, che contenuti, storytelling e creatività sono i veri punti di forza sul quale indirizzare i propri sforzi per rendere efficace la propria presenza sul web/social web.
Avrete notato una parola che ricorre “ossessivamente” in queste prime righe?
Vi abbiamo aiutato a individuarla, con l’uso del grassetto. E poi, onestamente, non volevamo che pensaste che non abbiamo a portata di mano e di mente un dizionario dei sinonimi.
Sì. Sì. È proprio la parola “contenuti”.
Perché è questa la vera rivoluzione della comunicazione on-line. Esser semplicemente presenti con un sito non è più determinante.
Anche disquisire sul fatto che il sito sia bello o brutto non lo è. È certo che un sito poco curato comunica un messaggio che certamente non vorrete trasmettere ai vostri clienti. Ma il punto è che un sito che non vi racconta, per quanto possa essere bello da vedere, non è sufficiente.
“L’operare seguendo prima di tutto quelli che sono i sentimenti, le sensazioni e il modo di pensare degli utenti è la strada maestra da “seguire per farsi seguire” e accaparrarsi attenzione ed interesse. Il tutto si traduce nel conoscere a fondo la target audience, approfondire la conoscenza delle persone tramite l’analisi dei contenuti più apprezzati e delimitare soprattutto gli interessi dell’utente per esser bravi e decisi nel soddisfarli.
Del resto i dati di condivisione sui social sono chiari. C’è una crescita esponenziale di contenuti che popolano il web, un caos globale in cui l’utente è immerso ed è protagonista. E non è un fenomeno, parliamo di una realtà radicata. Gli utenti hanno sempre più fame di contenuti: prodotti e fruiti.”
[tratto da: https://www.webinfermento.it/content-2016/]
Il ruolo e la responsabilità di un’agenzia che si occupa di contenuti è quello di scegliere i formati e gli argomenti più idonei, ragionando sia in termini di business (azienda) che di reale utilità per i lettori (utente).
È anche un addio definitivo ai media tradizionali?
Anche nei piccoli centri e nelle piccole aziende locali, si registra l’abbandono dei vecchi strumenti di marketing, a favore dei nuovi media, sempre più penetrati nel tessuto sociale.
I nuovi strumenti hanno permesso, anche a piccole aziende, di capire l’importanza di creare pochi contenuti per le proprie pagine social locali, ma adeguati al target.
Il media tradizionale come la carta stampata o la cartellonistica, è fortemente penalizzato proprio perché le scelte degli utenti ed il loro modo di comunicare, hanno subito cambiamenti.
L’utente è sempre più connesso in mobilità, dunque è più utile cercare direttamente l’utente attraverso lo smartphone (geo local) che attendere che l’obsoleto cartellone attiri la sua attenzione.
I canali più colpiti dal calo degli investimenti sono quello della pubblicità su carta stampata, che ha subito una decrescita del 33% e le direct mail, con un -22%.
Nei nuovi media, invece, abbiamo un incremento nella diffusione di contenuti e messaggi promozionali attraverso l’email marketing che, con un +60%, attualmente è il canale nel quale si è registrato il più alto tasso di crescita.
Al secondo posto i social media con un +49% e, in generale, il settore “mobile” con una crescita del 40% degli investimenti ad esso dedicati. Chi rifiuterebbe oggi di avere un sito responsive visibile e navigabile facilmente sui cellulari, ad esempio?