La cookie law e le “gride” di manzoniana memoria

Perché secondo noi la Cookie Law è da rivedere

Capitolo 3 dei Promessi Sposi.
Renzo si reca dal Dottor Azzeccagarbugli, avvocato di fama, per vedere come la legge lo può aiutare contro i soprusi subiti da Don Rodrigo, che gli ha arbitrariamente impedito di convolare a nozze con la sua amata Lucia.

– Mi scusi, signor dottore. Vorrei sapere se, a minacciare un curato, perché non faccia un matrimonio, c’è penale.
«Ho capito», disse tra sé il dottore, che in verità non aveva capito. «Ho capito». E subito si fece serio, ma d’una serietà mista di compassione e di premura; strinse fortemente le labbra, facendone uscire un suono inarticolato che accennava un sentimento, espresso poi più chiaramente nelle sue prime parole. – Caso serio, figliuolo; caso contemplato. Avete fatto bene a venir da me. È un caso chiaro, contemplato in cento gride, e… appunto, in una dell’anno scorso, dell’attuale signor governatore. Ora vi fo vedere, e toccar con mano.
Così dicendo, s’alzò dal suo seggiolone, e cacciò le mani in quel caos di carte, rimescolandole dal sotto in su, come se mettesse grano in uno staio.
– Dov’è ora? Vien fuori, vien fuori. Bisogna aver tante cose alle mani! Ma la dev’esser qui sicuro, perché è una grida d’importanza. Ah! ecco, ecco -. La prese, la spiegò, guardò alla data, e, fatto un viso ancor più serio, esclamò: – il 15 d’ottobre 1627! Sicuro; è dell’anno passato: grida fresca; son quelle che fanno più paura. Sapete leggere, figliuolo?
– Un pochino, signor dottore.
– Bene, venitemi dietro con l’occhio, e vedrete. E, tenendo la grida sciorinata in aria, cominciò a leggere, borbottando a precipizio in alcuni passi, e fermandosi distintamente, con grand’espressione, sopra alcuni altri, secondo il bisogno:
– Se bene, per la grida pubblicata d’ordine del signor Duca di Feria ai 14 di dicembre 1620, et confirmata dall’lllustriss. et Eccellentiss. Signore il Signor Gonzalo Fernandez de Cordova, eccetera, fu con rimedii straordinarii e rigorosi provvisto alle oppressioni, concussioni et atti tirannici che alcuni ardiscono di commettere contro questi Vassalli tanto divoti di S. M., ad ogni modo la frequenza degli eccessi, e la malitia, eccetera, è cresciuta a segno, che ha posto in necessità l’Eccell. Sua, eccetera. Onde, col parere del Senato et di una Giunta, eccetera, ha risoluto che si pubblichi la presente.
– E cominciando dagli atti tirannici, mostrando l’esperienza che molti, così nelle Città, come nelle Ville… sentite? di questo Stato, con tirannide esercitano concussioni et opprimono i più deboli in varii modi, come in operare che si facciano contratti violenti di compre, d’affitti… eccetera: dove sei? ah! ecco; sentite: che seguano o non seguano matrimonii. Eh?
E’ il mio caso, – disse Renzo.
– Sentite, sentite, c’è ben altro; e poi vedremo la pena. Si testifichi, o non si testifichi; che uno si parta dal luogo dove abita, eccetera; che quello paghi un debito; quell’altro non lo molesti, quello vada al suo molino: tutto questo non ha che far con noi. Ah ci siamo: quel prete non faccia quello che è obbligato per l’uficio suo, o faccia cose che non gli toccano. Eh?
– Pare che abbian fatta la grida apposta per me.
– Eh? non è vero? sentite, sentite: et altre simili violenze, quali seguono da feudatarii, nobili, mediocri, vili, et plebei. Non se ne scappa: ci son tutti: è come la valle di Giosafat. Sentite ora la pena. Tutte queste et altre simili male attioni, benché siano proibite, nondimeno, convenendo metter mano a maggior rigore, S. E., per la presente, non derogando, eccetera, ordina e comanda che contra li contravventori in qualsivoglia dei suddetti capi, o altro simile, si proceda da tutti li giudici ordinarii di questo Stato a pena pecuniaria e corporale, ancora di relegatione o di galera, e fino alla morte… una piccola bagattella! all’arbitrio dell’Eccellenza Sua, o del Senato, secondo la qualità dei casi, persone e circostanze. E questo ir-re-mis-si-bil-mente e con ogni rigore, eccetera. Ce n’è della roba, eh? E vedete qui le sottoscrizioni: Gonzalo Fernandez de Cordova; e più in giù: Platonus; e qui ancora: Vidit Ferrer: non ci manca niente.
Mentre il dottore leggeva, Renzo gli andava dietro lentamente con l’occhio, cercando di cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole, che gli parevano dover esser il suo aiuto.

Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui, vi siete fatti un’idea di cos’erano le gride nell’Italia del 1600.

Purtroppo, anche se sembra tanto un’affermazione generica e demagogica contro il governo e la politica è la triste verità: il modo di mettere “nero su bianco” una norma non è migliorato in più di 4 secoli di storia. Non è sempre così, ma spesso è così.

Sicuramente si è verificato nel caso della famigerata “Cookie Law”, operativa in italia dal 2 Giugno 2015, in recepimento di una normativa europea.

La normativa europea, già di per sé dubbia, è stata recepita in modo ancora più restrittivo in Italia. E creerà non pochi problemi.

“…già da un po’ su ogni sito si apre un fastidioso bannerino, ignorato ovviamente dal 99.99% delle persone, per fastidio o incomprensione totale — in senso ancora più restrittivo, per cui se io webmaster — come il 99% dei siti attuali — inserisco widget, pulsanti di share, un embed di Twitter, o uso servizi di terzi, devo capire per ogni sito terzo (Google, Instagram, o una startup del cavolo, per esempio) se questo mi traccerà — e come — il povero “mio” visitatore, e se userà i dati per migliorare il suo servizio o anche per profilare il comportamento online del malcapitato visitatore, ecc. ecc.”

[Leggi il resto https://www.minimarketing.it/2015/06/bloccailcookie-ma-anche-torniamo-seri-grazie.html#ixzz3bzajBDlt  Under Creative Commons License: Attribution]

In pratica, finché il visitatore non dà l’ok, il sito dovrebbe rimanere “nudo”, senza widget, video e mappe embedded (incorporate nella pagina), bottoni social.

Il web ritorna al 1999… oppure?

Oltre che far sprofondare le funzionalità dei siti a quelle che essi avevano agli albori del web, la norma interpretata alla lettera è praticamente inapplicabile. O se lo è ha un costo che la rende una vera e propria angheria per tutti i siti personali, per quelli delle piccole e medie imprese, per i professionisti, per chi gestisce un sito per passione.

L’informativa, la cosiddetta cookie policy, non è un problema crearla; il problema vero è fare quello che richiede la norma in uno dei suoi passaggi.

I cookies andrebbero preventivamente bloccati prima che l’utente dia o neghi il consenso.

Chi ha anche la seppur  minima conoscenza tecnica capisce la difficoltà di tutto ciò, che sconfina a tratti nell’impossibilità.

La maggior parte dei cookie proviene da programmi di terze parti su cui non si può intervenire direttamente. Oppure i programmi sono sviluppati in paesi dove la cookie law non esiste e quindi non esiste la possibilità materiale di creare questo blocco preventivo.

Cosa comporterà tutto ciò?

Riprendiamo le sacrosante parole di www.minimarketing.it

“Sapete cosa uscirà davvero da tutta questa follia?

Le persone normali — mia mamma, mia sorella — penseranno che i cookie siano specie di virus, quando invece, al massimo, ti fanno vedere il banner di un sito invece che di un altro — e senza ovviamente sapere nulla dei tuoi dati davvero sensibili. E che ancora una volta, dalla stampa tradizionale uscirà la sensazione che “internet è pericolosa”, e ne avevamo proprio bisogno, nel paese occidentale più arretrato online d’Europa.

La profilazione vera, cioè i dati di acquisto li conoscono quelli della GDO o i siti da cui avete comprato, flaggando controvoglia senza leggere una richiesta di ok alla “vera” profilazione o facendo una carta fedeltà.”

Cosa fare per adesso?

Per il momento noi proporremo a tutti i clienti un adeguamento alla parte sensata della normativa.

Ne parliamo in questo post.

Nel frattempo, speriamo che la parte del blocco preventivo venga coscientemente rivista dal legislatore, in modo da adeguarla al mondo reale, che, speravamo, non fosse più quello in cui vivevano e lottavano ogni giorno Renzo e Lucia.

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