Psicologia dei tuoi tweet quotidiani: ovvero il copywriting per Twitter
Esiste un copywriting anche per Twitter. I tweet scritti “meglio”, attirano maggiormente l’attenzione di altri (e sono più cliccati). Come per il testo di una pagina web, anche per i “cinguettii” è possibile rintracciare delle vere e proprie teorie psicologiche collegate alla scrittura. Teorie che cercano di spiegare come mai un utente è portato a cliccare su un tweet piuttosto che su un altro.
Dissonanza cognitiva
3 luoghi in #Toscana che probabilmente stai trascurando [seguito dal link]
Ora, mettiamo caso che tu sia un iper-appassionato della Toscana e che voglia organizzare un viaggio in questa regione. Cosa provi leggendo questo tweet? Com’è possibile che ci siano ben 3 luoghi della tua regione preferita che tu stai ignorando? La dissonanza cognitiva è un concetto elaborato dalla psicologia sociale che si riferisce a una situazione in cui alcune credenze si trovano a contrastare tra di loro. L’insorgere di queste credenze discordanti crea una situazione di disagio che l’individuo cerca di alleggerire o eliminare del tutto alterando le proprie azioni o addirittura le credenze stesse. Di conseguenza, tra quello che comunica il tweet e la percezione che l’utente ha di sé stesso e di ciò che crede di sapere, si crea una tensione psicologica che lo porta probabilmente a cliccare al fine di ridurre questa dissonanza. Inizia a studiare le persone che fanno parte del tuo target, le loro credenze, la loro cultura, e prova a impostare un tweet simile a quello proposto nell’esempio, facendo riferimento al territorio in cui si trova la tua struttura, facendo riferimento alle caratteristiche reali o percepite del prodotto che stai promuovendo.
Mentre sto scrivendo l’articolo sto anche twittando sull’account di un cliente di cui Bubble gestisce le attività di content marketing
“Sei sicuro che sul tuo camper sia montata la #batteriagiusta? https://www.labatteriagiusta.it/giusta-carica-camper”
Il blog www.labatteriagiusta.it nasce per far conoscere nel dettaglio batterie di altissima qualità ad elevate performance. Il tweet fa appunto leva sulla “dissonanza cognitiva”
Teoria della percezione di sé
La #Croazia sarà una delle mete favorite dei prossimi 5 anni [link]
Guarda caso, hai fatto una ricerca online sulle destinazioni più gettonate per le vacanze estive e hai scelto di trascorrere le tue ferie proprio in Croazia. Quasi certamente sarai portato a cliccare su questo tweet e anche a ritwittarlo. Perché? Perché ritwittandolo questo comparirà nella tua bacheca, mostrando così ai tuoi follower che la destinazione che hai scelto per le tue vacanze è perfettamente in linea con i trend di mercato, il che ti farà apparire come una persona al passo con i tempi e costantemente aggiornata. Dietro questo tipo di tweet troviamo quella che viene definita Teoria della percezione di sé, per cui un individuo sviluppa certi atteggiamenti osservando il proprio comportamento e traendo conclusioni da questo. Se io cerco sempre informazioni e quindi mi tengo costantemente aggiornato sulle mode del momento, la percezione che ho di me stesso è di fatto quella di una persona a cui piace aggiornarsi e questo mi porterà ad agire in tal senso al fine di rafforzare la mia identità. Ancora una volta, quindi, cerca di capire in che modo si vedono i tuoi clienti, qual è la percezione che hanno della propria persona e confeziona dei tweet ad hoc!
Motivazione estrinseca
Se ti piace il #Veneto, forse sarai interessato a questa “Guida ai luoghi più belli del Veneto”[link]
A chi non piace ricevere qualcosa? A maggior ragione se la percepiamo come una ricompensa per qualcosa che abbiamo fatto. Così, se ad esempio abbiamo cominciato a seguire un account interamente dedicato alla nostra regione preferita (in questo caso il Veneto), ricevere una guida che ci parli dei luoghi più belli e interessanti da visitare non può che farci piacere e con molta probabilità cliccheremo sul tweet in questione per riceverla. La motivazione estrinseca è proprio quella che si verifica nel momento in cui mettiamo in atto specifici comportamenti al fine di ricevere ricompense esterne. A questo punto, cerca di offrire un contenuto di valore al tuo pubblico e fai in modo che lo percepisca come tale leggendo soltanto i pochi caratteri che compongono il tuo tweet… è proprio il copy che deve indurlo a cliccare! (ovviamente poi il contenuto deve essere realmente di valore, altrimenti la delusione tra le aspettative create e quanto effettivamente ricevuto, creerà una sensazione di delusione nei tuoi utenti. E certamente associare un senso di aspettative deluse al tuo brand non è qualcosa di cui essere orgogliosi.
Norming
10 cose che un “turista sostenibile” non dovrebbe mai fare [link]
Se sei uno strenuo difensore del turismo sostenibile, non puoi non cliccare su questo tweet… il desiderio di migliorare o semplicemente di confermare la tua identità di ottimo “turista sostenibile” sarà più forte! Il norming è quel processo per cui si stabiliscono delle regole (standard che la gente dovrebbe, teoricamente, seguire). Con i tuoi tweet puoi stabilire qualcosa che è usuale o tipico (e che quindi diventa uno standard) per un certo tipo di pubblico. Fai in modo, quindi, che i tuoi tweet indichino ciò che i tuoi follower dovrebbero fare o cosa è comune/non comune per un certo target. In questo caso, espressioni quali “dovrebbe/dovresti” o “è opportuno/è il caso che” sono le più indicate.
In conclusione
Ovviamente, come per tutti i social, non esistono regole precise e incontestabili. A volte funziona un tweet, scritto in un modo, a volte funziona qualcos’altro. Oppure quello che è interessante e ha la capacità di incuriosire un utente, non risulta sufficientemente accattivante per altri. Quello che è certo è che, anche in uno spazio così limitato, le tecniche per formulare il messaggio in modo più efficace esistono. Perché non iniziare a sperimentarle?